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Immagine del redattoreelisabettagazzola

Filantropia: spunti e opportunità. Un'analisi del report speciale "Move fast and mend things" dell'Economist.



Il panorama della filantropia è in evoluzione, con nuovi approcci e nuove tendenze che emergono in risposta alle sfide globali. Il recente report speciale dell’Economist “Move fast and mend things” è un must-read per chi si occupa di filantropia, perché offre un’analisi approfondita di questi cambiamenti.

Ecco una sintesi dei punti salienti che emergono.


Filantropia senza vincoli ("No Strings Philanthropy")

C’è una parola d'ordine nella filantropia che sta rivoluzionando il rapporto donatore-beneficiario e rappresenta un nuovo approccio: donazione "senza vincoli" o #nostringphilanthropy. Esemplificato da filantropi come MacKenzie Scott (ex signora Bezos), questo approccio elimina i processi burocratici convenzionali, garantendo alle organizzazioni la libertà di utilizzare i fondi dove sono più necessari, migliorando l'efficienza e l'impatto.

Adeso, un’organizzazione nonprofit con sede in Kenya che ha ricevuto 5 milioni di dollari da MacKenzie Scott, ha spiegato che per non correre il rischio di trovarsi in difficoltà una volta che il finanziamento si esaurisce, è necessario pianificare e gestire i fondi in modo responsabile.

La speranza è che l’approccio senza vincoli #nostringphilanthropy – che alcuni chiamano “filantropia basata sulla fiducia” – possa aumentare il ritmo e l’efficacia delle donazioni in un modo che il filantrocapitalismo non ha fatto, grazie alla sua capacità di distribuire denaro più velocemente e spostando il potere decisionale dai donatori alle organizzazioni nonprofit.


Effective Altruism

C’è nuovo approccio alla filantropia americana, soprattutto della costa occidentale - seppur con una diffusione limitata - viene segnalato nel report come un approccio emergente alla filantropia. Si chiama #Effectivealtruism ed è un movimento sostenuto da miliardari – tra cui il cofondatore di Facebook Dustin Moskovitz, sua moglie Cari Tuna, Elon Musk e dal noto ex miliardario Sam Bankman-Fried - caratterizzato da una particolare dipendenza dai dati e dalla logica.

In parole semplici, EA adotta un approccio basato sull'evidenza e sulla massimizzazione dell'impatto. Mentre le grandi fondazioni potrebbero scegliere di concentrarsi sulla lotta alla malaria e poi fare uno studio costi-benefici, l’approccio di EA è di fare prima lo studio e scegliere su cosa concentrarsi, per capire dove l’impegno ha le maggiori possibilità di successo. Se volete saperne di più, guardate questo Ted del 2013 di Peter Singel, la cui filosofia è alla base del movimento.


Secondo il movimento EA, la filantropia dovrebbe spostarsi dall’essere una questione puramente emotiva e diventare invece il frutto di un ragionamento. Una questione di numeri e cifre, non di emozioni.

Chi ne fa parte si “propone di utilizzare ragionamenti attenti ed evidenze scientifiche di alta qualità, per individuare la maniera migliore per salvare il massimo numero possibile di vite e migliorare la condizione del maggior numero di persone”.

Sebbene il futuro del movimento sia ancora incerto, è interessante notare come l’attenzione di alcuni dei suoi esponenti si sta concentrando sul trovare una soluzione a problemi di lungo termine, piuttosto che sul miglioramento di problemi della vita oggi.


Filantropia leggera, efficiente e collaborativa

La filantropia moderna sta diventando più leggera, efficiente e collaborativa.

Più leggera: perché i super ricchi scelgono veicoli filantropici capaci di rendere la donazione facile e veloce, che comportano meno spese generali, meno duplicazioni e meno sprechi. Questa tendenza trova conferma nella crescita di popolarità dei DAF (Donor-Advised Fund).

Più efficiente: perché tendono a delegare il lavoro filantropico a professioni esperti, soprattutto i filantropi più giovani che stanno accumulando ricchezza mentre sono ancora in piena attività lavorativa.

Più collaborativa: ci sono piattaforme come Lever for Change che facilitano la collaborazione tra donatori e organizzazioni non profit. Inoltre, sempre più donatori si uniscono tramite piattaforme collaborative per condividere ricerche, ascoltare proposte e persino raccogliere fondi. Blue Meridian Partners e Co-Impact sono esempi di collaborazioni di grande portata, che aggregano capitali e definiscono strategie per affrontare sfide complesse.


L’utilizzo della tecnologia nella filantropia

GiveDirectly è una ong con sede a New York, che si occupa di trasferimenti di denaro incondizionati, alle persone in povertà. In altre parole, donano direttamente denaro a chi ne ha bisogno senza vincoli o condizioni.

E’ un esempio emblematico dell’utilizzo innovativo delle tecnologie nella filantropia. Mobile Money per trasferire denaro ai telefoni cellulari dei beneficiari, raggiungendo in questo modo persone che vivono anche in aree remote. Big data per identificare i beneficiari. Blockchain per migliorare la trasparenza dei suoi trasferimenti di denaro. Questo modello bypassa i tradizionali intermediari delle ONG, garantendo un sostegno rapido e diretto ai beneficiari e mostrando il potere della tecnologia nel migliorare l'efficienza e la portata degli sforzi filantropici.


Nuove generazioni di filantropi in Asia

In Asia sta emergendo una nuova generazione di filantropi: hanno studiato e lavorato all’estero e stanno tornando a casa con nuove idee sulle donazioni e con un interesse per cause - come i diritti delle donne e il cambiamento climatico - che i loro genitori hanno trascurato. Seppure con una filantropia molto diversa da quella occidentale, perché più informale e su piccola scala,

la nuova generazione di filantropi è disposta a dare di più e ad assumere professionisti che conoscano la filantropia per aiutarli. I nuovi filantropi hanno una propensione ad affrontare i problemi attraverso una filantropia strategica e proattiva.

In conclusione, il futuro della filantropia si prospetta come un mix di approcci diversificati. L'era del filantrocapitalismo, una volta onnipresente, sembra cedere il passo a nuove tendenze. Tuttavia, il suo impatto positivo è evidente nel suo ruolo di aver abituato le organizzazioni non profit alla raccolta di dati e alla valutazione d’impatto. Ora, il focus si sposta sempre più verso la ricerca di soluzioni sostenibili andando alla radice dei problemi, riconoscendo che il cambiamento duraturo richiede un impegno a lungo termine. Inoltre, l'evoluzione verso una filantropia basata sulla fiducia o trust-based philanthropy, evidenzia l'importanza di affidarsi a professionisti esperti che possano guidare i nuovi filantropi attraverso questo viaggio complesso, come i philanthropy advisor. In definitiva, l'impegno per una causa sociale richiede una combinazione di dedizione, esperienza e competenze specializzate, delineando così il futuro dinamico e collaborativo della filantropia.


Per saperne di più sulle tendenze emergenti nella filantropia, leggi il report speciale "Move fast and mend things" dell'Economist, lo trovi qui https://urly.it/3-983


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