Nel nostro settore si parla spesso della necessità di sviluppare una cultura filantropica all’interno delle organizzazioni nonprofit e come consulente, lo predico spesso ai miei clienti.
Condivido con voi questa riflessione, perchè credo nell'importanza di “condividere e imparare ad alta voce”.
Cos’è una cultura filantropica?
La cultura filantropica è il modo in cui le persone pensano e parlano di donazioni, filantropia e raccolta fondi all’interno di un’organizzazione.
"In generale, una cultura della filantropia è quella in cui tutti - consiglio di amministrazione, personale e presidente - hanno un ruolo da svolgere nella raccolta di risorse per l'organizzazione. Si tratta di relazioni, non solo di denaro. Si tratta di mantenere i donatori, ma anche di acquisirne di nuovi, e di considerarli come se avessero qualcosa di più del semplice denaro da mettere a disposizione. È una cultura in cui il fundraising è una componente apprezzata e allineata alla mission e a tutto ciò che l'organizzazione fa".
- Cynthia Gibson, autrice di BEYOND FUNDRAISING: WHAT DOES IT MEAN TO BUILD A CULTURE OF PHILANTHROPY?
Secondo l'autrice, è proprio la mancanza di una cultura della filantropia a frenare le organizzazioni non profit dal successo nella raccolta fondi. È quando le organizzazioni si aggrappano al pensiero a breve termine. Quando relegano la raccolta fondi ad uno status secondario all'interno dell'organizzazione.
Una cultura della filantropia è quella in cui un'intera organizzazione partecipa alla raccolta di risorse per sostenere l'organizzazione stessa. Inoltre, una cultura della filantropia promuove l'importanza di costruire relazioni rispetto alla semplice donazione di denaro (Gibson, 2016). Quando si crea una cultura della filantropia, un'organizzazione deve vedere la filantropia attraverso una lente più ampia.
Non si può pensare esclusivamente alla donazione di denaro, ma si devono riconoscere anche altre risorse che possono essere donate dai filantropi. Tali risorse possono includere tempo, competenze o beni. In un'organizzazione in cui è presente una cultura della filantropia, qualsiasi donazione che aiuti l'organizzazione a raggiungere la sua missione è considerata filantropica (Gibson, 2016).
Perché dovremmo preoccuparci della filantropia? Perché dovremmo preoccuparci di creare un ambiente in cui la filantropia possa prosperare, invece di concentrarci più strettamente sulla raccolta di fondi?
Quando ci concentriamo sulla raccolta di fondi senza considerare il contesto più ampio della filantropia, tendiamo a concentrarci sul problema piuttosto che sulla soluzione. I nostri obiettivi si concentrano esclusivamente su ciò che serve alla nostra organizzazione, piuttosto che su ciò che vuole e di cui ha bisogno la comunità.
La filantropia invece, è un concetto molto più ampio, ne ho scritto qui. Il suo obiettivo è risolvere sistematicamente i problemi. Si basa su piani attentamente studiati e incentrati sulla comunità. In una cultura filantropica, tutti i membri dell'organizzazione si trovano a proprio agio con due definizioni di ROI: quella tradizionale di "ritorno sull'investimento" e quella incentrata sulla missione di "risultati, esiti e impatto".
Durante un webinar nel quale si parlava di filantropia, un fundraiser americano ha raccontato di un sondaggio – molto informale - fatto tra alcuni colleghi, ai quali ha chiesto che differenza c’è fra una “cultura filantropica” e una “cultura della beneficenza”.
Una delle risposte è stata questa:
“Una volta stavo cercando di descrivere la differenza a uno stagista e questo è ciò che mi è venuto in mente. Le ho detto che se oggi condivido parte del mio pranzo con te perché hai fame, è beneficenza. … Ma se mi impegno a condividere il mio pranzo con te ogni giorno per il prossimo mese, e se posso aiutarti a mostrarti come puoi condividere quel pranzo con un’altra persona perché ha fame, quella è filantropia”.
Sviluppare una cultura filantropica vuol dire che i donatori devono essere parte della tua mission e non un modo per raggiungere la mission.
Le organizzazioni più evolute lo sanno e sempre di più stanno adottando una visione più ampia. Vogliono avere il massimo impatto, creare un vero cambiamento sociale e risolvere enormi problemi.
Per fare ciò, si rendono conto di aver bisogno di sostenitori attivi e profondamente impegnati che agiscono, donano e che sostengono con continuità il lavoro dell'organizzazione, perché si sentono molto vicini alla causa.
La raccolta fondi sta diventando sempre più competitiva e strategica. E i nostri donatori sono sempre più informati. Ecco perché i fundraiser devono coltivare, promuovere e spiegare in modo proattivo il rapporto tra raccolta fondi e filantropia sia all'interno che all'esterno dell’organizzazione.
Per aiutare le organizzazione ad adottare un approccio filantropico, dobbiamo aiutare i consigli di amministrazione, il personale, i volontari e i donatori a comprendere l'impatto del rapporto filantropico sulla realizzazione della missione. Spetta a noi aiutarli a collegare i punti e a coltivare una cultura diffusa della filantropia all'interno delle nostre organizzazioni.
Una cultura della filantropia non è un programma che puoi acquistare e installare. E’ un atteggiamento e un cambio di mentalità.
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